Segno di autodeterminazione è scattare un proprio selfie. Non è difficile notare amici che sorridono davanti la webcam del proprio computer… alzando le spalle e decidendo di fare due passi, troverai una qualsiasi coppia d’innamorati smorfiosetti con un’espressione disinteressata sullo sfondo di un tramonto. Li vedi lì spingere il più lontano possibile l’avambraccio, con il cellulare fra le dita (la fotocamera dei nostri giorni): aspettano il count down dell’autoscatto… ma sul più bello un tremore emozionato ha cagionato un ritratto mosso e sfocato. Che collera: c’è da cancellare tutto! Anche nel dehor del bar la vecchietta si fotografa mentre prende il tè, i compagni di scuola mentre ingurgitano i cornetti alla nutella e un uomo solo mentre immerge la brioche nella granita. Quasi nauseato, torni a casa e c’è chi, sprofondato nel suo divano, borbotta nomi impronunciabili - Istagram, Facebook, Twitter -. Si rimira allo specchio (talora grande quanto lo schermo di un pc o piccolo quanto il quadrante di uno smartphone), ora soddisfatto, un po’ narciso, un po’ severo: - Eccomi pubblicato: dopo quest’ultimo ritocco! I miei contatti possono vedere quest’aggiornamento! - ??? - Viviamo in un mondo tanto facile quanto complesso, dove la velocità del contatto sociale ha silurato e integrato di nuovi significati gli stessi sentimenti della fratellanza, dell’amicizia, dell’amore: una maschera virtuale è sotto gli occhi di sipari mondiali, nel tentativo di apparire, partecipare, o semplicemente essere. All’inverso, chiunque guarda, tolta ogni maschera, il ritratto della gloria di Dio, perde gradualmente i suoi difetti, grazie al restauro dello Spirito Santo. Come Mosè, essa conferisce un sembiante nuovo, rifulgente, che non può passare inosservato! I cieli raccontano la gloria di Dio: in maniera tanto analoga quanto miracolosa, potrai narrare della nuvola di potenza (la Shekinà) che riempie la tua casa. Questa gloria, eccelsa, supera le altezze e i cherubini, rumoreggia come grandi acque, risuscita Lazzaro e si mostra fulgida nel cielo di Stefano, ripieno di Spirito Santo. Se credi in Gesù tu vedrai la gloria di Dio: ti specchierai quindi, “acqua e sapone”, nella Sua Parola! Non rimanerne privo, preferendo la gloria umana! Mira in alto - senza accontentarti - e scoprirai la luce crescente della gloria di Dio.